A molti sarà capitato di osservare delle piccole montagnole di terra punteggiare i prati del Matese, il segno inequivocabile della presenza delle talpe. Al contrario è piuttosto difficile osservare gli autori di queste caratteristiche costruzioni perché questi insettivori raramente abbandonano le loro gallerie sotterranee. Le talpe che abitano il Matese appartengono alla specie Talpa romana (Thomas, 1902), specie endemica dell'Italia peninsulare diffusa con diverse sottospecie dalla Toscana, l'Umbria e le Marche lungo tutta la dorsale appenninica fino alla Calabria. T. romana si distingue dalle altre due specie presenti in Italia, T. europaea e T. caeca per le dimensioni generalmente maggiori e per la corporatura più massiccia, presenta inoltre palpebre saldate ricoperte da pelliccia. Non diversamente dalle altre specie T. romana conduce vita solitaria ed è una specie territoriale: ogni individuo ha un proprio territorio che raramente si sovrappone a quello di altri individui tranne che nel periodo riproduttivo. Si nutre di lombrichi, insetti e larve, che cattura scavando nel suolo con gli arti anteriori muniti di robusti unghioni.
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