Lepidotteri in Direttiva Habitat: Euphydryas aurinia subsp. provincialis (Boisduval, 1828).
- Pasquale Buonpane
- 24 giu
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Euphydryas aurinia è un lepidottero Ninfalide di dimensioni medie presente sul territorio italiano con tre distinte sottospecie (recentemente elevate al rango di specie): E. aurinia aurinia con diffusione limitata ad alcune località delle regioni settentrionali a Nord del fiume Po; E. aurinia glaciegenita, tipicamente montana, presente lungo tutto l’arco alpino tra i 1200 e i 2600 m di quota; E. aurinia provincialis diffusa, anche se spesso con popolazioni disgiunte, lungo la dorsale appenninica, dalla Liguria alla Calabria. Quest’ultima è presente anche sul Matese.
Euphydrias aurinia provincialis ha un’apertura alare di 3,5-4,5 cm, maschi e femmine sono simili ma queste ultime sono generalmente più grandi. Si rinviene ai margini dei boschi, nei prati e lungo pendii rocciosi di collina e montagna, tra i 300 e i 1500 m di quota. Presenta un’unica generazione annuale e gli adulti volano tra i primi di maggio e la fine di giugno. Le larve sono di colore nero velato di grigio o bianco e presentano tubercoli conici muniti di setole. Si nutrono di diverse specie di caprifoliacee come Cephalaria leucantha e Knautia arvensis.
In letteratura i dati relativi alla distribuzione di questo bellissimo lepidottero sul Matese sono estremamente scarsi, risultano infatti disponibili solo due segnalazioni, una generica per il massiccio montuoso (Balletto et al., 2003) ed una per il Ponte del Comune (Parisi & Sciarretta, 2014). La specie sembrerebbe molto rara sul versante campano: in oltre 15 anni di osservazioni ho avuto modo di osservare un solo esemplare nei pressi di Campo Figliolo (Letino) nel 2016. Sul versante molisano ho rinvenuto un secondo esemplare nel 2018 nella Valle del Fondacone (Roccamandolfi) ed infine un terzo il 17 maggio scorso (2025) sul monte Patalecchia (Castelpizzuto) ritratto nelle foto che illustrano questa breve nota.
E. aurinia provincialis è specie di fauna rigorosamente protetta inserita nell’Allegato II della Convenzione di Berna. E’ inoltre inclusa nell’allegato II della Direttiva Habitat (92/43/CEE) dell'Unione Europea, come specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione.

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