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La natrice dal collare (Natrix helvetica Lacépède, 1789)

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La biscia o natrice dal collare (Natrix natrix Lacépède, 1789) è senza dubbio il più comune e diffuso tra i serpenti italiani. La specie è diffusa in un ampio areale che va dalla penisola iberica agli Urali e dalla Scandinavia all'Italia meridionale. E' inoltre presente in Asia Minore e in nord Africa, in Marocco,Tunisia e Algeria.

Si tratta di una specie piuttosto variabile, per questo motivo suddivisa in diverse sottospecie la cui validità è attualmente piuttosto dibattuta tra gli addetti ai lavori. Nel nostro paese le sottospecie accettate sono due: Natrix natrix natrix (Lacépède,1789) diffusa nell'Italia settentrionale e N. n. helvetica (Lacépède, 1789) nel resto del paese, Sicilia ed isola D'Elba comprese. Le popolazioni di Sardegna e Corsica (N. n. cetti Genè, 1839) attualmente vengono considerate come una specie a sè.

In Italia la natrice si incontra dal livello del mare fino ad una quota di 2300 m. Sul Matese è piuttosto comune e si incontra con una certa frequenza a quote basse ma può certamente spingersi fin oltre i 1000 m. ( l'esemplare della foto in copertina è stato fotografato a circa 1200 m s.l.m.). 

Si tratta di un colubro di grosse dimensioni, gli esemplari adulti possono raggiungere ed eccezionalmente superare i due metri di lunghezza. Le dimensioni maggiori sono raggiunte dalle femmine, i maschi rimangono generalmente più piccoli e raramente superano il metro. Gli occhi sono grandi con pupilla rotonda e iride giallastra, bruna o grigiastra. Il dorso di colore grigio brunastro presenta per tutta la sua lunghezza un disegno a bande scure alternate; il ventre è di colore bianco giallastro e presenta anch'esso delle bande scure irregolari che si infittiscono in prossimità della coda. Gli esemplari giovani hanno colori più vivaci degli adulti e presentano all'altezza della nuca il caratteristico "collare" costituito da due bande bianche o giallastre seguite posteriormente da due bande nere. Il collare con l'età diviene meno evidente e può scomparire del tutto negli individui adulti. La coda è sottile ed indistinta dal corpo.

Abile nuotatrice, la biscia dal collare predilige i luoghi umidi quali greti di torrente, stagni, paludi, fossi e cisterne artificiali, laghi e fiumi. Tra le natrici italiane è quella meno legata all'acqua e può talvolta essere rinvenuta, specie in età adulta, a notevole distanza dai corpi idrici. Si nutre prevalentemente di anfibi (soprattutto rospi e rane) ma gli esemplari di dimensioni maggiori possono predare anche roditori. Gli accoppiamenti iniziano a partire da marzo, subito dopo il risveglio dal letargo. Durante l'accoppiamento accade non di rado che più maschi competano per la stessa femmina. In giugno e luglio le femmine depongono in media una trentina di uova (ma possono arrivare anche a 100) spesso in siti comuni utilizzati da più femmine. La schiusa avviene da uno a tre mesi dopo la deposizione e alla nascita i piccoli, già del tutto indipendenti, misurano dai 10 ai 20 cm. La natrice dal collare è un animale estremamente timido e completamente inoffensivo: se disturbata cerca rapidamente la fuga e non attacca mai l'uomo. Se messa alle strette senza possibilità di fuga, mette in atto tutta una serie di strategie "non violente" per convincere il molestatore a desistere: specie se adulta sibila fingendo attacchi senza aprire le fauci ma in genere si limita ad espellere un liquido maleodorante prodotto dalle ghiandole cloacali, si rovescia sul dorso ed apre la bocca lasciando penzolare la lingua, fingendo di essere morta (tanatosi). Purtroppo a causa delle bande scure alternate che corrono lungo il dorso viene spesso scambiata per la vipera e sistematicamente uccisa dall'uomo. In realtà per la pupilla circolare, per la coda non distinta dal corpo e soprattutto per la presenza del "collare" che le ha valso il nome è una specie inconfondibile che svolge un ruolo di importanza fondamentale per l'ecosistema e per questo merita tutto il nostro rispetto.

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