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Il saettone (Zamenis longissimus Laurenti, 1768)

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Ph.: Daniele Ritella

Il colubro di Esculapio (Zamenis longissimus Laurenti, 1768) è il serpente raffigurato sul simbolo dei farmacisti. Noto anche come Saettone comune è una specie lunga sino a 2 m, contraddistinta da un capo allungato e squame lisce, il dorso ha riflessi metallici nelle tonalità del giallo paglierino, del nero e del bruno; il ventre ha toni variabili dal giallognolo al porcellana, occasionalmente sono note forme melaniche cioè completamente nere.

L 'areale di distribuzione è molto vasto, dalla Spagna orientale attraversando tutta l'Europa fino all'Asia minore. Questo colubride predilige luoghi assolati, spesso sassosi o con vegetazione bassa, si ritrova ai margini delle foreste di latifoglie, fra le rovine o i muretti a secco ricoperti di edera o altri rampicanti. E' un discreto arrampicatore, spesso si muove su bassi arbusti, cespugli o rami degli alberi per tendere agguati agli uccelli, che sono parte della sua dieta, ma di solito divora topi e ratti che soffoca e poi ingoia a partire dalla testa. Dopo il letargo invernale riprende vita attiva verso aprile o maggio, mesi in cui avviene anche la riproduzione, in giugno o luglio la femmina depone 5-8 uova, talvolta 10, in buche nel terreno, nella lettiera di foglie, i piccoli nascono in settembre e si nutrono di piccoli topi e lucertole. L'età massima è di circa 15 anni. Il Matese ospita anche l’altra specie italiana del genere Zamenis, il Saettone occhirossi (Z. lineatus Camerano, 1891), endemico delle regioni meridionali fino alla Sicilia, che si distingue soprattutto per la colorazione rossa dell’iride che è invece brunastra nel Saettone comune. Entrambe le specie sono totalmente innocue per l’uomo, risultano anzi utilissime nel controllare il numero di roditori loro prede abituali.

Zamenis longissimus (Laurenti, 1768)

Zamenis lineatus (Camerano, 1891)

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