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La testuggine palustre europea
(Emys orbicularis Linnaeus, 1758)

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La testuggine palustre europea (Emys orbicularis Linnaeus, 1758) presenta un carapace ovale, liscio e poco convesso, unghie aguzze unite da una membrana; negli esemplari giovani il collo il capo e gli arti hanno macchioline o barre longitudinali giallastre che spiccano sulla colorazione scura di fondo. Ha carapace lungo in media 15 cm, raramente oltre, con un peso che può arrivare ad un massimo di 1 kg . I maschi si distinguono dalle femmine per il piastrone leggermente concavo e la coda più lunga. Frequenta le anse lente dei fiumi, paludi, laghi e ruscelli a corso lento, con o senza vegetazione,

fino a 1700 m circa di quota.

Il suo areale di distribuzione si estende dal Nord Africa ai Paesi del Mediterraneo fino alla Russia meridionale al Nord e alla Turchia ad est. E’ specie politipica con numerose sottospecie il cui status è ancora in discussione. Nella nostra regione è presente la sottospecie Emys orbicularis galloitalica (Fritz, 1995). Trascorre normalmente il giorno sulla terra lungo le rive dei fiumi o su aggallati e tronchi semisommersi o galleggianti, si nutre spostandosi tra la vegetazione di fondo in cerca di piccole prede come molluschi, piccoli pesci, invertebrati ecc. E' un rettile timido, agile e veloce in acqua che si immerge al primo accenno di pericolo. Il rapporto trai sessi sembra essere 1 a 3 in favore delle femmine. La riproduzione avviene di solito in marzo-aprile ed è meno violenta rispetto alle testuggini terrestri; le uova, da 3 a 16, sono deposte in giugno in buche scavate dalla stessa madre ed impiegano fino a 65 giorni per la schiusa.

Già in ottobre, a seconda della temperatura delle località in cui vive, la testuggine va in latenza nel limo alla base della ripe dei fiumi, se le acqua superficiali gelano può respirare assorbendo l'ossigeno dell' acqua per via cutanea. Emys orbicularis è uno dei rettili meno diffusi in Campania. I dati sulla sua presenza e distribuzione sono piuttosto scarsi sia per difetto di ricerca, sia a causa dell’elusività di questi animali che rifugiandosi in acqua al minimo segno di pericolo risultano difficilmente osservabili. Riguardo all’area matesina la specie risulta segnalata per l’oasi Le Mortine ed esistono inoltre numerose segnalazioni generiche che la dicono presente in diversi tratti del fiume Volturno. La Lista Rossa IUCN del 2011 pone E. orbicularis tra la categoria delle specie non minacciate (LC) e quella delle specie potenzialmente minacciate (NT), tuttavia in Campania negli ultimi 30 anni la specie è stata segnalata solo in pochissime stazioni tra loro non contigue. In assenza di studi completi sullo stato di conservazione di questa specie è ipotizzabile che la distruzione degli habitat idonei conseguente alle opere di bonifica, l’inquinamento di alcuni corsi d’acqua, le captazioni idriche indiscriminate abbiano avuto influenze negative sulla sua diffusione nella nostra regione.

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