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Erbario del Matese

Nonostante gli sviluppi delle moderne tecniche di indagine molecolare, l'erbario resta uno strumento fondamentale per lo studio della botanica ed in particolare per la sistematica, per la fitogeografia ed oggi anche per la genetica.
I campioni essiccati rappresentano un documento scientificamente valido, facilmente esaminabile che ha inoltre il pregio di poter essere conservato mantenendo la sua funzione nel tempo.

 

Sebbene in passato diversi illustri botanici (tra i principali ricordiamo Michele Tenore, Nicola Terracciano e Antonio Jatta) abbiano raccolto campioni sulle nostre montagne, attualmente conservati in varie collezioni, ad oggi non è mai stata realizzata una raccolta specifica sulla flora del Matese conservata in loco.

L'Erbario del Matese vuole essere un tentativo di colmare, almeno in parte, questa mancanza.

 

In copertina: Epipogium aphyllum, raccolto da Bartolomeo Paolillo nel 1845 nelle faggete del Piano di Arvaneto (Cusano Mutri), conservato nella collezione di M. Tenore, Orto Botanico di Napoli.

 

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“Herbarium praestat omni icone / Natura viva praestat omni Herbario”

(C. Linnaeus, Philosophia Botanica, 1751) 

Indice 

Adoxaceae

Amaryllidaceae

Apiaceae

Aristolochiaceae

Asparagaceae

Asphodelaceae

Aspleniaceae

Asteraceae

Boraginaceae

Brassicaceae

Campanulaceae

Caprifoliaceae

Caryophyllaceae

Cistaceae

Colchicaceae

Convolvulaceae

Crassulaceae

Dryopteridaceae

Equisetaceae

Euphorbiaceae

Fabaceae

Gentianaceae

Geraniaceae

Hypericaceae

Iridaceae

Juncaceae

Lamiaceae

Lentibulariaceae

Liliaceae

Linaceae

Lythraceae

Malvaceae

Melanthiaceae

Moraceae

Myrtaceae

Oleaceae

Onagraceae

Ophioglossaceae

Orobanchaceae

Papaveraceae

Pinaceae

Plantaginaceae

Poaceae

Polygalaceae

Polygonaceae

Polypodiaceae

Primulaceae

Pteridaceae

Ranunculaceae

Rhamnaceae

Rosaceae

Rubiaceae

Santalaceae

Scrophulariaceae

Selaginellaceae

Solanaceae

Staphyleaceae

Thymelaeaceae

Violaceae

Viscaceae

Woodsiaceae

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